Consigli di lettura: Foto dal finestrino di Ettore Sottsass
Consigli di lettura
Un compendio di sensibilità e poesia, un mondo nascosto in miniatura.
15 Ottobre 2021 | Consigli di lettura
Una fotografia in bianco e nero, un cubo bianco con un quadrato nero al centro, appoggiato sulla cima del cubo qualche fiore, un sentiero che porta a uno spiazzo di sassi bianchi ci conduce alla struttura, è la tomba di Malevic, pittore russo di origini polacche, che fondò l’avanguardia artistica chiamata suprematismo. Nella pagina a destra un breve racconto della visita alla tomba, a una quarantina di chilometri da Mosca.
Una seconda fotografia in bianco e nero ci mostra un muro, in rilievo sagome di pesci e qualche mattone sporgente, nella pagina accanto due frasi che ci raccontano che i muri non sono soltanto quello che sono, sono quello che vorremmo che fossero…
Un’altra fotografia, questa volta dai colori vivaci, una casa, con una porta in legno e i muri di un verde acqua intenso, il cielo è blu. Nella pagina accanto un testo, ci parla di architettura, edilizia, cultura…
Di cosa parla
“Foto dal finestrino” è un piccolo libro delle edizioni Adelphi che racchiude ventisei fotografie e altrettante interessanti didascalie, immagini e parole del grande architetto, designer e fotografo Ettore Sottsass.
Un compendio di sensibilità e poesia, un mondo nascosto in miniatura.
Nella metafora di trovarsi su un treno che viaggia per il mondo, Sottsass è pronto a scattare queste “foto dal finestrino” senza la velocità o la voglia di fotografare compulsivamente, pur di rubare e cogliere ogni attimo, al contrario, ci fa fermare davanti a una piantina cresciuta su alti scalini sotto una colonna di cemento, parlandoci di un paradiso di prati infiniti per le erbe solitarie, o ci conduce di fronte a una baraccopoli ricoperta da giganteschi cartelloni pubblicitari di multinazionali, portandoci a riflettere sulla gente povera che non vive nelle case ma nelle baracche, spesso fantasma.
Le immagini hanno la capacità di farci fermare incantati, a riflettere, a meditare, soprattutto sull’uomo, soggetto ricorrente dei pensieri, a volte amari, a volte ricchi di leggera spensieratezza e speranza.
Ettore Sottsass ci fa un doppio regalo con le sue bellissime fotografie e i suoi punti di vista, che rimangono in bilico tra la fine di una preziosa tradizione arcaica e il sempre più insaziabile mondo delle immagini.
Sceso dal treno ritrova i taxi che aspettano fuori dalla stazione, i bar-caffè, i negozi d’alta moda: ”C’è il benessere della civiltà occidentale… Mi sono sbagliato. A Cala di Volpe, nel porto avevo visto almeno duecento yacht enormi, bianchi, puliti con grandi mazzi di gladioli rossi sul ponte e belle signorine in bikini. Forse il benessere è lì ma non ho capito per quale benessere si fanno le guerre. Ahimè!”
Perché dovreste leggerlo
Viene voglia di gustarsi una pagina al giorno, una alla volta, ma il libricino in formato 10×16, tascabile, è irresistibile e sorprendentemente ci mostra come sono rari certi sguardi portandoci a divorarlo velocemente per poi rileggerlo.